
“Dallas Buyers Club” di Craig Borten (2013)
Ispirato a fatti realmente accaduti, “Dallas Buyer’s Club” racconta la storia di Ron Woodroof (Matthew McConaughey), rappresentato nel film quale perfetta incarnazione dello stereotipo machista texano, il quale scopre di aver accidentalmente contratto l’AIDS, malattia legata nell’immaginario collettivo degli anni ’80 all’omosessualità, orientamento sessuale all’epoca aspramente stigmatizzato.
Nel corso della pellicola, osserviamo lo sconforto e la passività iniziale del protagonista al quale i medici hanno formulato una prognosi infausta, tradursi nella ricerca attiva di cure sperimentali non approvate dall’FDA, ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti farmaceutici. Le conseguenti vicessitudini legali porteranno Ron alla fondazione di un “Buyers Club”, associazione i quali membri, grazie ad una quota contributiva, potranno ricevere i farmaci alternativi importati negli USA.
Il film mostra come la malattia, oltre al lato tragico, porti con sé il germe di un possibile risvolto alla condizione esistenziale del protagonista, in un passaggio da una condizione di sofferenza individuale ad un investimento sulla comunità, dove il superamento degli stereotipi con cui il protagonista ha filtrato sino a quel momento la realtà lo condurrà ad una reale scoperta e valorizzazione di chi, come lui, vive una condizione di marginalità sociale.