“L’epoca delle passioni tristi” di Miguel Benasayag e Gérard Shmit (2013)

Scritto a quattro mani da un filosofo-psicoanalista ed uno psichiatra allarmati dal dilagare delle nuove forme del disagio adolescenziale contemporaneo (isolamento sociale, disturbi alimentari, psicosi, dipendenza da sostanze…), questo scorrevole saggio si propone di ricondurre le molteplici forme del malessere giovanile alle peculiarità dell’attuale epoca storica.


Prendendo le mosse dai vissuti di disperazione, impotenza e precarietà incontrati quotidianamente nella loro pratica clinica con i ragazzi, viene evidenziato il passaggio generazionale da un “futuro-promessa” ad un “futuro-minaccia”. Da questa prospettiva l’angoscia che abita una grossa fetta dei giovani d’oggi, parrebbe lo specchio di una società incapace di offrire le sicurezze necessarie per investire in una progettualità futura.

Gli autori, tracciando alcune linee di indirizzo per oppure una “resistenza attiva” al dilagare delle “passioni tristi”, indicano come possibili antidoti il valore dei legami e della riscoperta dell’“utilità dell’inutile”, ovvero del piacere di coltivare creativamente il proprio talento senza fini immediati.

LASCIA UN TUO COMMENTO