Raccolta di sette lettere scritte tra il settembre 2001 ed il gennaio 2002 da Tiziano Terzani, noto reporter di guerra, il libro prende le mosse dall’analisi dell’atmosfera del giorno precedente l’attacco terroristico alle Torri Gemelle in cui regnava l’inconsapevolezza collettiva di trovarsi alla vigilia di un disastro di proporzioni colossali, che avrebbe comportato pesanti ricadute sul piano dei diritti civili universali.
La rottura dell’illusione di quei giorni andati risuona drasticamente con i vissuti di sgomento ed incertezza che stiamo sperimentando in relazione alla situazione geopolitica odierna. In questo accorato appello alla pace, denso di riferimenti al contributo di grandi pensatori della modernità sul tema della guerra (Einstein, Freud, Gandhi…), emerge l’invito a superare, ieri come oggi, una visione semplicistica degli eventi bellici quali meri “attacchi alla libertà e alla democrazia occidentale” ad opera di un nemico disumanizzato, modalità parzialmente rassicurante nell’elaborazione di un evento traumatico, che esita tuttavia in intolleranza e discriminazione.
Abbracciare una complessità che contempli il ruolo e le responsabilità giocate anche dall’occidente nel determinarsi degli eventi storici, rappresenta l’antidoto proposto dall’autore che, fermamente pacifista, indica nella non violenza, nella razionalità e nel dialogo l’unica possibile via d’uscita dall’odio.
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