Giancarlo di Maggio tratteggia, in questo breve saggio divulgativo scritto nello stile di romanzo, privo di tecnicismi, l’essenza di quella sindrome complessa e multiforme che è il narcisismo.
In un periodo in cui, nella cultura di massa, questo termine è divenuto sinonimo di arroganza, incuria per il prossimo e “prevaricazione tossica”, l’autore mostra, attraverso la storie di pazienti e personaggi famosi, come questi “tratti commerciali” non rappresentino che una maschera.
Il vero cuore della patologia è infatti l’abisso che si cela dietro l’apparente grandiosità. L’esperienza interna del narcisista è infatti contraddistinta dalla costante paura di cadere nel vuoto, dalla vergogna, dalla rabbia che accompagna ogni evento vissuto quale minaccia alla propria autonomia, dalla colpa, dal senso di non appartenenza, dalla passività, dall’invidia e dal rancore. È in questo terreno psichico che la “grandiosità sprezzante” del narcisista funge da regolatore di distanza con l’altro, necessario a preservarlo da una temuta vulnerabilità.
Attraverso una scrittura ricca di immagini, che consentono di cogliere la profondità della sofferenza del narcisista, Di Maggio, evoca speranzosi percorsi di uscita da una posizione narcisistica a favore della scoperta della sensorialità dell’esistenza.
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