
“Malcom & Marie” di Sam Levinson (2021)
Ambientato interamente in un appartamento di Los Angeles, il film, dramma sentimentale neorealistico girato in bianco e nero, mette in scena un momento critico nella relazione d’amore tra Malcolm (John David Washington), talentuoso regista, e la compagna Marie (Zendaya), ex attrice che sta attraversando un brutto momento nella propria carriera professionale a causa della tossicodipendenza.
Di ritorno dalla prima del film di Malcolm, che vede per protagonista proprio una giovane tossicodipendente, Marie lamenta la mancanza di riconoscimento sperimentata durante la serata, durante la quale il compagno ha “dimenticato” di ringraziarla apertamente per il supporto e l’ispirazione da lei ricevuta.
Ciò che viene a determinarsi è una spirale di insulti e recriminazioni reciproche, tra accuse di ipocrisia e svalutazioni di ogni sorta. Incapaci di comunicare e cogliere il punto di vista dell’altro, la quale rappresentazione diviene nel momento di tensione univoca e parziale (Marie “solo” una pazza invidiosa/ Malcolm “solo” uno stronzo egoista), si assiste al susseguirsi di un ciclo di allontanamenti e riavvicinamenti momentanei, varianti del tema comune ’senza di me non avresti alcun valore’, aspetto fondante del loro rapporto che il successo ottenuto da Malcolm rischia di turbare.
Il finale aperto del film pare sospeso tra la perpetrazione di una dinamica di rottura e riparazione, eccitante ma sterile, e la graduale comprensione del valore della loro relazione per l’autorealizzazione di entrambi.