Romanzo d’ispirazione autobiografica, “Nati due volte” è il racconto lucido ed impietoso del rapporto di un padre ed un figlio affetto da una grave disabilità.
Incredulità, rabbia e disperazione, ma anche istinto di fuga e rifiuto, le emozioni dei genitori nell’incontro con un bambino lontano dalle aspettative che avevano accompagnato la gravidanza.
Il protagonista, inizialmente convinto che l’accaduto sia una sorta di punizione divina alla relazione clandestina che intrattiene all’insaputa della moglie, ripercorre a distanza di trent’anni l’infanzia e l’adolescenza di Paolo, fisicamente disabile ma dotato di un’ intelligenza vivace ed un atteggiamento fiducioso nei confronti della vita.
II racconto, in cui spiccano chiare note di denuncia nei confronti delle istituzioni, in particolare modo quella scolastica, e popolato da personaggi secondari che rappresentano la variegata gamma di reazioni al contatto con la disabilità, presenta il parallelo processo di crescita del bambino e dell’adulto.
Quest’ultimo, alle prese con l’intricato gioco d’intrecci tra coniugalità e genitorialità, pagina dopo pagina procederà in un cammino di consapevolezza dei propri limiti e della propria ambivalenza, necessaria premessa affettiva nel sostenere il figlio nella difficile sfida di “diventare sé stesso”.
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