Violenza sulle donne


RAGGIUNGERE LA LIBERTÁ

Essere Donna

CHE COSA NON É

  • Non è inferiore
  • Non è debole
  • Non è un oggetto
  • Non è una giustificazione
  • Non è un essere vivente senza idee, corpo, bellezza, scelte, intelligenza o individualità
  • Non è un prolungamento dei bisogni o dei desideri di un uomo o di qualsiasi altra persona
  • Non è qualcosa da controllare o dominare
  • Non è solo un corpo

CHE COSA É

  • È un essere pensante
  • È libera
  • È preziosa per le sue idee, per le sue diversità e per i suoi pensieri
  • È pari all’altro in maniera diversa e complementare
  • È fragile, ma di quella fragilità che va tutelata, resa preziosa e protetta
  • È forte, sopporta il dolore di figlia, di madre, di compagna di vita; ma non merita di riceverlo in nome della sua forza
  • È vita
  • È capace di amare, anche chi non la ama
  • È anche un corpo

Libertà

da “Il Profeta”, K. Gibran

Alle porte della città e presso il focolare vi ho veduto, prostrati, adorare la vostra libertà, così come gli schiavi si umiliano in lodi davanti al tiranno che li uccide. Sì, al bosco sacro e all’ombra della rocca ho visto che per il più libero di voi la libertà non era che schiavitù e oppressione. E in me il cuore ha sanguinato, poiché sarete liberi solo quando lo stesso desiderio di ricercare la libertà sarà una pratica per voi e finirete di chiamarla un fine e un compimento. In verità sarete liberi quando i vostri giorni non saranno privi di pena e le vostre notti di angoscia e di esigenze. Quando di queste cose sarà circonfusa la vostra vita, allora vi leverete al di sopra di esse nudi e senza vincoli.
Ma come potrete elevarvi oltre i giorni e le notti se non spezzando le catene che all’alba della vostra conoscenza hanno imprigionato l’ora del pomeriggio?

Quella che voi chiamate libertà è la più resistente di queste catene, benché i suoi anelli vi abbagliano scintillando al sole. E cos’è mai se non parte di voi stessi ciò che vorreste respingere per esserne liberi? L’ingiusta legge che vorreste abolire è la stessa che la vostra mano vi ha scritto sulla fronte. Non potete cancellarla bruciando i libri di diritto né lavando la fronte dei vostri giudici, neppure riversandovi sopra le onde del mare. Se è un despota colui che volete detronizzare, badate prima che il trono eretto dentro di voi sia già stato distrutto. Poiché come può un tiranno governare uomini liberi e fieri, e non per una tirannia e un difetto della loro stessa libertà e del loro orgoglio?
E se volete allontanare un affanno, ricordate che questo affanno non vi è stato imposto, ma voi l’avete scelto.

E se volete dissipare un timore, cercatelo in voi e non nella mano di chi questo timore v’incute. In verità, ciò che anelate e temete, che vi ripugna e vi blandisce, ciò che perseguite e ciò che vorreste sfuggire, ognuna di queste cose muove nel vostro essere in un costante e incompiuto abbraccio. Come luci e ombre unite in una stretta, ogni cosa si agita in voi. E quando un’ombra svanisce, la luce che indugia diventa ombra per un’altra luce. E così quando la vostra libertà getta le catene diventa essa stessa la catena di una libertà più grande.

Le basi teoriche del progetto di CAREMIND Studio

Studio per la violenza sulle donne

La violenza sulle donne non è un problema individuale, non è una malattia, ma è il frutto di un retaggio culturale che assegna poteri non paritetici all’interno della famiglia e della società. Per tale motivo tocca tutta la società indipendentemente dalla condizione economica, dal livello d’istruzione, dalla classe sociale e dalla cultura di appartenenza.
La violenza sulle donne è una violazione dei diritti umani.

L’Italia nel 1985 ha ratificato la CEDAW, la Convenzione ONU per l’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti delle donne, che impegna le Istituzioni ad adottare ogni misura adeguata a prevenire le violazioni dei diritti delle donne, proteggendole da ogni forma discriminazione e violenza e punendo chi commette queste azioni.

Si definisce violenza sulle donne la violenza che è diretta contro le donne in quanto tali, o che colpisce le donne in modo sproporzionato.

Vi rientrano le azioni che procurano sofferenze o danni fisici, mentali o sessuali, nonché la minaccia di tali azioni, la coercizione e la privazione della libertà, sia nella vita pubblica sia in quella privata.
Un luogo comune molto diffuso sostiene che a commettere violenza sulle donne è quasi sempre uno sconosciuto per strada o fuori di casa: non è così!
La maggioranza delle violenze e degli abusi sulle donne è commessa da mariti, fidanzati, conviventi, ex partner, genitori, familiari, amici e persone conosciute in contesti domestici.

CAREMIND Studio pone una delicata e focalizzata attenzione, oltre che a tutti e più “noti” ambiti di violenza sulle donne, soprattutto a quella che viene definita “violenza psicologica”.

Violenza / dipendenza psicologica

Una delle forme più diffuse e meno oggetto di attenzione. Ogni mancanza di rispetto che offende e mortifica la dignità di una donna, che ne mina la fiducia personale, che ne limita le potenzialità, che la isola e la esclude. Questa violenza è volta a svalutare la donna, a farle credere che è priva di valore.
Si manifesta attraverso atteggiamenti che si insinuano gradualmente nella relazione e che sono estremamente difficili da riconoscere come dannosi. Le donne che la subiscono appartengono trasversalmente a qualsiasi posizione sociale (casalinghe, lavoratrici, donne con posizioni lavorative di prestigio).
Non è infrequente che la violenza psicologica accompagni o preceda quella fisica.
Il meccanismo psicologico dell’uomo si muove quasi esclusivamente su dinamiche di svalutazione seguite da potente idealizzazione, fomentando il legame e l’idea che lui sia l’unica persona che può amare la donna stessa.

Tipologie: insulti in privato e/o in pubblico; minacce e/o urla indirizzate verso la persona o i suoi cari (figli, familiari, partner, amici, colleghi, animali domestici); ricatti materiali o morali; comportamenti dispregiativi e denigratori sistematici (parole sprezzanti ed offensive umiliazioni, ridicolizzazioni, rimproveri, critiche avvilenti, ripetuti confronti con altre donne o precedenti partner); controllo sulle azioni (controllo degli orari, delle spese, delle relazioni, delle scelte), sulle parole (correzione continua) e sui pensieri; isolamento fisico e/o relazionale (esclusione dai contatti amicali e familiari, esclusione dalla comunità di appartenenza); ostacoli a perseguire propri obiettivi e desideri (cercare un lavoro, avere o non avere un figlio, iniziare, proseguire o riprendere gli studi, etc.); limitazione della libertà personale nei movimenti e spostamenti (obbligo di uscire di casa solo in certi orari, obbligo di non uscire sola, etc.); negazione della realtà attraverso tradimenti, inganni e menzogne.

Gelosia patologica (dubbi costanti sulla fedeltà, impedimento a o rimprovero per l’incontro con altri uomini al lavoro, in famiglia, tra amici, per strada, etc.); imposizione di un determinato abbigliamento; imposizione di determinati comportamenti in pubblico e/o in privato; controllo maniacale della gestione della vita quotidiana; indifferenza alle richieste affettive; chiusura comunicativa persistente; sottrazione/danneggiamento volontario di beni propri o dei propri cari; richieste sessuali come dimostrazione d’amore indiscriminato; imposizione di altri partner sessuali; matrimonio precoce o forzato; minaccia di suicidio o autolesionismo da parte del partner; richieste economiche come riscontro di affetto; conseguenti comportamenti di stalking, minacce.

Ognuna di queste dinamiche viene sempre compensata da un “regalo” o da “concessioni” che alla donna appaiono come dimostrazioni che i sacrifici subiti simboleggino quanto l’uomo la ami e quanto anche le sofferenze inferte siano “solo piccoli errori, ma che in realtà lui non sia veramente così”.

VIOLENZA FAMILIARE


È una delle più insidiose forme di violenza contro le donne. È diffusa in tutte le società. All’interno delle relazioni familiari le donne di tutte le età sono oggetto di violenze di ogni tipo, tramandate da atteggiamenti di tipo tradizionale: percosse, stupri e altre forme di violenza sessuale, violenza mentale.

La mancanza di indipendenza economica costringe molte donne a rimanere in relazioni violente. La rinuncia da parte degli uomini alle loro responsabilità nei confronti della famiglia può costituire una forma di violenza e di costrizione. Tali forme di violenza mettono in pericolo la salute delle donne e compromettono la loro possibilità di partecipare alla vita familiare e alla vita pubblica su una base di uguaglianza.

VIOLENZA FISICA


Esercizio di atti lesivi dell’integrità fisica della persona, dalle percosse alle lesioni, all’omicidio.

Tipologie: minacce, percosse, pizzicotti, spintoni, lesioni, sputi, morsi, calci, pugni, schiaffi, immobilizzazione, bruciature, strangolamento, privazione di cure mediche e/o del sonno.

VIOLENZA SESSUALE


Ogni forma di imposizione e di coinvolgimento in attività sessuali non desiderate anche all’interno della coppia.

Tipologie: imposizione di atti sessuali non voluti; aggressioni sessuali; stupro individuale o di gruppo; esporre la sessualità della donna; ridicolizzare i comportamenti sessuali della donna e le sue reazioni; fare pressioni per l’utilizzo o la produzione di materiale pornografico; la costrizione a rapporti sessuali con o in presenza di altre persone; richiesta o imposizione di atti sessuali per mantenere il posto di lavoro o in cambio di avanzamenti di carriera; gravidanza forzata; imposizione dell’aborto; divieto di far ricorso alla contraccezione; mutilazioni e/o operazioni forzate agli organi genitali; “prova” di verginità; prostituzione forzata.

VIOLENZA
INTRA-FAMILIARE


Ogni atto di violenza (fisica, psicologica, sessuale, economica, stalking, culturale) agito su un membro della famiglia. Nella maggior parte dei casi si tratta di violenza subita dalla madre per mano del proprio marito o compagno, a cui un minore assiste direttamente o indirettamente. Il minore viene poi spesso costretto a mantenere il segreto. Gli effetti psicologici della violenza assistita possono essere molto gravi per i minori. Spesso manifestano gli stessi disturbi che affliggono la madre maltrattata: disturbi del sonno, dolori cronici, ansia, perdita della fiducia in sé e negli altri.

VIOLENZA ECONOMICA


Ogni forma di controllo e limitazione che impedisca alla donna di essere economicamente autonoma.

Tipologie: privazione e/o controllo del salario e/o del proprio denaro personale o di famiglia; controllo delle spese personali o spese familiari; impedimento nella ricerca o nel mantenimento di un lavoro; impegni economici/legali imposti/ottenuti con inganno; abbandono economico; estorsione di denaro; mancata corresponsione del denaro per piccole spese; mancata corresponsione dell’assegno per il mantenimento proprio o dei figli; utilizzo improprio ed eccessivo del denaro familiare.

VIOLENZA SUL LAVORO


Ogni comportamento che danneggia l’integrità psico-fisica della donna nel rapporto e nel luogo di lavoro. Riguarda il lavoro dipendente in tutti i settori d’impiego. Le donne lavoratrici immigrate, soprattutto le irregolari, sono tra le più a rischio.

Tipologie: proposte e ricatti sessuali (per l’assunzione, per l’avanzamento di carriera, per il rinnovo del permesso di soggiorno); ricatto occupazionale legato alla gravidanza (dimissioni in bianco); molestie e violenze sessuali; lavoro forzato.

MOBBING


Isolamento esasperante e terrorismo psicologico attuato da superiori e/o colleghi/e di lavoro con continue sopraffazioni, eccessivi e ripetuti rimproveri, maldicenze, ridicolizzazioni, umiliazioni, discriminazioni, allo scopo di costringere all’allontanamento, richieste di prestazioni extra-mansione lavorativa.

STALKING E CYBERSTALKING


Ogni forma di comportamento persecutorio e ossessivo verso la donna, volto ad assillarla, controllarla, spaventarla, farla desistere circa le proprie decisioni, rendere pubblici aspetti della sua vita privata, denigrarla o diffondere falsità sul suo conto sulla rete.

La persecuzione genera nella donna stati di ansia e paura tali da comprometterne, a lungo andare, il normale svolgimento della quotidianità. Di solito la persecuzione avviene mediante continui tentativi di comunicazione verbale e scritta, appostamenti, pedinamenti ed intrusioni nella vita privata.
Molti stalkers sono ex partner violenti che non accettano di aver perso l’oggetto del proprio dominio e pur di continuare ad esercitare il proprio potere su di loro, cominciano a perseguitarle. Il momento della separazione e quello successivo sono molto delicati e difficili da gestire per una donna che ha deciso di allontanarsi dal partner violento: richiedono alla donna il ricorso a molte energie per provvedere alla propria tutela e a quella di eventuali figli.

Tipologie: telefonate e lettere anonime, sms ed e-mail assillanti; regali non graditi; pedinamenti; appostamenti e sorveglianza sotto casa; violazione di domicilio; violazione della casella di posta e di account di social network; scenate nei luoghi di lavoro; minacce di violenza verso di sé o a persone care; aggressioni verbali e fisiche.

MOLESTIE SESSUALI


Comportamenti inopportuni determinati da motivi sessuali come il contatto fisico e le avances, le osservazioni a sfondo sessuale, l’esibizione di pornografia e richieste sessuali, sia a parole che a fatti. Tale condotta può essere umiliante e può costituire un problema di salute e di sicurezza; è discriminatoria quando la donna ha fondati motivi di ritenere che il rifiuto potrebbe danneggiarla in relazione alla sua occupazione, comprese la selezione o la promozione, o quando crea un ambiente lavorativo ostile.

CAREMIND Studio per le donne

FASE 1 / ACCOGLIENZA INIZIALE

  • Ascolto
  • Focalizzazione della problematica
  • Valutazione della motivazione alla terapia/supporto
  • Condivisione della propria storia, al fine di un inquadramento sia diagnostico che terapeutico

FASE 2 / NON SEI PIÚ SOLA

  • Definizione condivisa di un progetto (psicoterapia, attivazione di servizi di protezione e tutela sia legale che fisica)
  • Reperibilità in caso di necessità
  • Creazione di una rete per il sostegno quotidiano

FASE 3 / TRATTAMENTO

  • Psicoterapia individuale
  • Supporto con specialisti psicologi di orientamento comportamentale
  • Psicoterapia di gruppo
  • Psicoterapia di coppia
  • Parent Training, in caso di presenza di figli
  • Contatti specialistici: medici internisti, ginecologi, giuristi, centro contro la violenza alle donne
  • Attivazione di risorse per la protezione della persona
  • Tecniche di gestione dell’ansia
  • Training autogeno
  • Supporto specialistico per i minori
  • Psico-educazione per aumentare la consapevolezza e la conoscenza delle dinamiche del problema
  • Trattamenti farmacologici
  • Reperibilità in caso di urgenza

Ma vi sia spazio nella vostra unità
e tra voi danzino i venti dei cieli.

Amatevi l’un con l’altro
ma non fatene una prigione d’amore;
piuttosto, vi sia un moto di mare
tra le rive delle vostre anime.
Riempitevi a vicenda le coppe,
ma non bevete da una coppa sola.
Datevi cibo a vicenda,
ma non mangiate dello stesso pane.

Cantate e danzate insieme
e siate giocondi, ma ognuno di voi sia solo, come sole sono le corde del liuto,
sebbene vibrino di una musica eguale.
Datevi il cuore,
ma l’uno non sia rifugio all’altro.
Poiché soltanto la mano della vita
può contenere i vostri cuori.

Ergetevi insieme, ma non troppo vicini: poiché il tempio ha colonne distanti
e la quercia e il cipresso non crescono
l’uno all’ombra dell’altro.

(da “Il Profeta” – K. Gibran)

Letture

  • “Donne che amano troppo” – Robin Norwood