“Strappare lungo i bordi” di Michele Rech – Zerocalcare (2021)

In questa miniserie animata prodotta da Netflix, il celebre fumettista romano Michele Rech, in arte Zerocalcare, rappresenta via fumetto sé stesso ed in senso più ampio alcune sfumature della condizione esistenziale dei trentenni/quarantenni odierni, alle prese con il lato imprevedibile della vita.

L’aspettativa del fallimento, in un’esistenza che si era immaginata dovesse essere lineare, come un foglio da strappare lungo i bordi, si traduce nel protagonista in una sofferta passività, tormentata da senso di colpa e perenne indecisione, che rappresenta tuttavia un paradossale rifugio dall’assumersi la responsabilità del proprio desiderio. 

In compagnia di alcuni amici romani e di un armadillo, rappresentazione della sarcastica e pungolante coscienza di Zero, che incessantemente lo mette a confronto con le proprie incongruenze e mancanze, il protagonista ripercorre un momento difficile della propria biografia, tragico e colmo di rimpianto per le proprie presunte omissioni.

L’incontro con L’Altro, segnalato dall’introduzione nel finale delle voci dei personaggi, precedentemente interpretate in modo mono-tono dalla voce del protagonista stesso, indicherà la possibile uscita da una dimensione narcisistica, dal sentore depressivo, premessa ad un’ attribuzione di senso alla propria esistenza.