
The Place di Paolo Genovese (2017)
All’interno di una tavola calda, nove personaggi si rivolgono a turno ad un uomo (Valerio Mastrandrea), misterioso e senza storia, che ha la nomea di offrire un’”altra possibilità” a coloro che a lui si rivolgono in cerca d’aiuto, traendo spunto da una grande agenda che consulta per assegnare “compiti” ed annotare i resoconti del loro svolgimento.
Nel progressivo intreccio della trama, l’aspettativa magica che un intervento “miracoloso” possa avverare i loro sogni, si tramuta nel penoso interrogativo su fino a che punto i personaggi siano disposti a spingersi per realizzarli, in una pellicola firmata dal celebre regista Paolo Genovese, noto per l’analisi cruda dei sentimenti torbidi ed oscuri che abitano l’animo umano.
La visione, ponendo sottili interrogativi sul rapporto tra bisogni e desideri, si presta ad allegoria di un percorso psicoterapico in cui l’aspettativa di ottenere da un professionista soluzioni ‘immediate’ ai propri problemi, scontrandosi con la frustrazione del non veder soddisfatta tale richiesta impossibile, apre alla possibilità di trovare dentro di sé la propria, soggettiva, chiave di volta.