Quest’autobiografia da leggere tutta d’un fiato racconta la storia di una “discesa all’inferno” della malattia mentale e di una straordinaria risalita.
Descritta da un’infermiera di un istituto psichiatrico dove venne rinchiusa negli anni ’70 come “la paziente più incurabile mai ospitata presso la struttura”, Marsha è un’adolescente con importanti tendenze suicidarie.
Una volta dimessa, la scuola serale ed in seguito l’iscrizione all’università e l’inizio di un percorso spirituale saranno i primi passi che la condurranno a diventare ricercatrice scientifica e psicoterapeuta di fama mondiale. Ideatrice della “Dialectical Behaviour Therapy”, trattamento d’elezione per il disturbo borderline di personalità che combina accettazione di sé e capacità di innescare un cambiamento, Marsha Linehan, mettendosi in queste pagine coraggiosamente a nudo, testimonia come “le soluzioni più efficaci per curare la sofferenza mentale, nascano dalla trasformazione creativa della sofferenza stessa”.
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