I bambini ipersensibili: un superpotere

Si stima che gli individui ipersensibili siano all’incirca il 20% della popolazione generale, ovvero coloro che vivono “diversamente” ciò che avviene intorno a loro, in modo più profondo, emotivo, empatico. Spesso essi non sono affatto consapevoli di avere tale caratteristica. Molti di voi adesso, leggendo queste parole, ricordano probabilmente di aver incontrato o di conoscere una persona od un bambino, quell’uno su cinque, o forse voi stessi siete altamente sensibili. Il bambino ipersensibile è spesso quello che si mostra più affettivo, emotivo, suscettivo ma anche maggiormente riflessivo. Spesso non è pienamente compreso dai coetanei e a volte può essere escluso o preso in giro proprio per tale tratto.

Il ruolo dell’adulto, genitore, educatore, è fondamentale in quanto come afferma Rolf Sellin può aiutare precocemente il bambino a vivere l’ipersensibilità come un dono ed un vantaggio invece che come una malattia da curare. L’adulto può assecondare i bisogni del bambino ipersensibile, aiutandolo a trovare un equilibrio tra questo suo tratto e il mondo esterno. Sellin sottolinea come sia fondamentale agire da parte del genitore, educatore con strategie e con l’utilizzo di esempi pratici e concreti unendo il senso di sicurezza con lo sprono affinché tale qualità risulti valorizzata e promossa nel bambino.

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