
Il carattere multifattoriale della depressione
Studi genetici danno ulteriore conferma al carattere multifattoriale della depressione. La depressione è una malattia che, secondo le stime dell’OMS, colpisce nel mondo 322 milioni di persone ed è una delle principali cause di disabilità.
Si tratta di una patologia multifattoriale, al cui sviluppo concorrono normalmente più elementi sia ambientali che genetici.
Come hanno dimostrato gli studi sui gemelli e sulle forme familiari di depressione, nel disturbo depressivo maggiore, la forma più severa della malattia, la componente genetica ereditaria, ossia trasmessa dai genitori ai figli, rappresenta il 37% del rischio di sviluppare il disturbo.
Sono 78 i geni verosimilmente collegati allo sviluppo di una depressione identificati da una ricerca condotta da un gruppo di genetisti e neuropsichiatri dell’Università di Edimburgo, che illustrano la loro scoperta in un articolo pubblicato su “Nature Communcations“.
Dal nostro punto di vista, un tale livello di complessità in termini di interazione tra fattori genetici, allontana di molto la possibilità che da ricerche di questo tipo possa emergere una qualche ricaduta clinica concreta in tempi brevi.
In questo ambito uno dei principali scopi della ricerca è la ricaduta applicativa in termini di interventi e terapie che possano alleviare la sofferenza delle persone che rimangono vittime della depressione.
La lontananza tra ricerca sui fattori genetici e applicazione clinica diretta sottolinea l’importanza di deviare risorse e attenzione su perfezionamento e diffusione dei trattamenti che già hanno dato risultati in termini di efficacia e che ancora faticano ad arrivare all’utilizzatore finale.
L’intervento psicoterapico con eventuale integrazione della farmacoterapia resterà ancora per lungo tempo la prima scelta per contrastare la depressione.
Per saperne di più: http://www.lescienze.it/news/2018/04/17/news/geni_rischio_depressione-3943330/