
Disgusto: un’emozione facile da sollecitare ma difficile da descrivere
Evolutivamente il disgusto è un’emozione atta ad evitare la contaminazione biologica con sostanze potenzialmente nocive. E’ attivato dall’olfatto e dal gusto, ma anche dalla vista e dal tatto. I correlati fisiologici di questa emozione vedono un coinvolgimento del senso di nausea, ribrezzo, capogiri e vertigini. Ci porta ad attivarci per fuggire e allontanarci dalla “sostanza” disgustosa (Davey, 1994a, p.135).
Gli psicologi si interessano del disgusto in quanto ha a che fare con il funzionamento sociale oltrepassando, quindi, la barriera biologica/corporea. Il disgusto sociale ci difende dalla contaminazione della nostra dignità umana, portandoci all’allontanamento da alcune categorie di persone, da concetti politici, da convenzioni culturali.
Si distinguono diversi tipi di disgusto:
- Disgusto puro: riguarda il comportamento di cautela nella scelta del cibo (Haidt, McCauley e Rozin, 1994);
- Disgusto animale: corrisponde al meccanismo che ci allontana da tutti quegli “oggetti” che gravitano attorno al concetto di igiene, morte e violazione corporea (sangue, feritie, contusioni, ecc) (Rozin, Haidt e McCauley, 2000);
- Disgusto da contaminazione: ha a che fare con la sfera della contaminazione da atti sessuali inappropriati o anomali (Fahs, 2011);
- Disgusto interpersonale: corrisponde al contatto diretto e indiretto con persone che consideriamo indesiderate (malati, stranieri, colpevoli di reati, ecc). Include anche la condivisione di oggetti e servizi (bagni pubblici, mezzi di trasporto, ecc) (Haidt, McCauley e Rozin, 1994);
- Disgusto socio-morale: è attivato da azioni moralmente indesiderate, sgradevoli, spregevoli e contaminanti. Può variare fortemente in quanto influenzato dalla cultura di appartenenza (Rozin, Haidt e McCauley, 2000).
L’emozione del disgusto è interessante dal punto di vista di numerose psicopatologie.
Nei rituali di lavaggio delle persone che soffrono di un Disturbo Ossessivo-Compulsivo potrebbe esserci un’intolleranza al disgusto. Nel sottotipo “ordine e simmetria” ciò che viene percepito come disordine potrebbe elicitare un senso di disgusto misto ad ansia. Anche nei pensieri ossessivi relativi alla moralità (rituali religiosi eccessivi, allontanamento di pensieri disturbanti) potrebbe esserci un’attivazione disgustosa (Mancini, 1994).
Fobie, disturbi del desiderio sessuale e depressione potrebbero a loro modo coinvolgere l’emozione del disgusto (Ruggiero, 2010).
Chi è maggiormente sensibile al disgusto è una persona che teme eccessivamente il contagio e potrebbe avere delle convinzioni esagerate sull’irreversibilità della contaminazione che potrebbe “marchiare” o sporcare per sempre la persona.
Bibliografia:
– Davey, G.C.L. (1994a), Disgust. In V.S Rachamandran (Ed.), Encyclopedia of Human Behaviour, Academic Press, San Diego, CA- Haidt, J., McCauley, C., & Rozin, P. (1994). Individual differences in sensitivity to disgust: A scale sampling seven domains of disgust elicitors. Personality and Individual differences, 16(5), 701-713.
– Fahs, B. (2011). Dreaded “otherness” heteronormative patrolling in women’s body hair rebellions. Gender & Society, 25(4), 451-472.
– Mancini, F. (1998), Il disgusto ed il suo ruolo nel disturbo ossessivo-compulsivo, Psicoterapia Cognitiva e Comportamentale, 4, 123.134– Rozin, P., Haidt, J., & McCauley, C. (2009). Disgust: The body and soul emotion in the 21st century. American Psychological Association.
– Ruggiero, G.M. (2010), Il Disgusto. In Apparigliato M., Lissandron, S. (Ed.) Collana “Cognitivismo Clinico”, Alpes, Roma.