Guidami…non spingermi

Settembre è stato il mese degli inizi, uno tra tutti la scuola, per buona pace dei genitori che mettono felicemente in pausa la ricerca del centro estivo migliore, capace di incastrarsi correttamente con la riunione del mercoledì, lo straordinario del lunedì, la disponibilità dei nonni venerdì, cercando, in questo delicato equilibrio, di non investire al mercato dei pegni anche il gufo di ceramica cinese della prozia Clotilde (perché diciamocelo, sostenere ogni attività è impensabile per la maggior parte delle famiglie).

Ma da alcuni anni l’inizio della scuola primaria sembra essere accompagnato da una danza dove il “partner” non assomiglia più all’immagine di un curioso, vecchio e saggio gnomo, capace di portare i bambini attraverso la scoperta delle magie dell’apprendimento, la curiosità per il nuovo, per il non ancora acquisito e quindi desiderabile .. piuttosto ha le sembianze di un aitante e promettente campione di ballo, che arriva in prima già arrivato, carico della sicurezza dei molti esercizi fatti, dove A-E-I-O-U non sono più ostacoli da evidenziare di rosso per permettere alla memoria di illuminarli meglio, ma coccarde dorate attaccate al giacchetto a dimostrare in tutta la loro maestosità, che sono già apprese…

La corsa non ha più il colore della terra di chi, cadendo, ha fatto il salto più lungo al parchetto l’altro mercoledì, ma si veste di abiti impeccabili e manine macchiate di inchiostro per le etichette delle matite che “Paolo Leggotuttoanchevattelapesca” ha diligentemente scritto una a una, sotto lo sguardo compiaciuto di mamma e papà.

Non è chiaro però alla mamma e al papà di Paolo, quale sia il premio finale per tanta bravura e diligenza nell’apprendere prima del tempo e prima che la maestra Lucia di ItalianoStoriaEducazioneCivica abbia scritto IdiIstrice alla lavagna…

Una nuova coccarda da giacchetto? Una stellina sul tabellone? Uno sguardo di approvazione della maestra Lucia di ItalianoStoriaEducazioneCivica, come se il giudizio finale nella pagella fosse su di loro e non sul povero Paolo?

Purtroppo, non sanno, i tanti mamma e papà di Paolo, che il risultato finale di tanto impegno nel rincorrere obiettivi di apprendimento prima del tempo, si chiama NOIA. 

Alla voce NOIA del dizionario Garzanti 2022, dovrebbero aggiungere qualcosa:

  • Paolo gioca con la gomma durante la lezione;
  • Paolo sbadiglia durante la lezione;
  • Paolo chiede di andare al bagno 4 volte durante la lezione;
  • Paolo lancia le palline di carta durante la lezione;
  • Paolo si alza di continuo dal banco per dare fastidio ai compagni;
  • Si invitano i genitori di Paolo a prendere contatti con la NPI (NEURO PSICHIATRIA INFANTILE) di competenza per una VALUTAZIONE NEUROPSICHIATRICA – sospetto ADHD disturbo dell’attenzione e della iperattività.

ADHD è l’acronimo con cui gli specialisti fanno riferimento ad un disturbo serio, diagnosticato in prevalenza durante l’età scolare, e che porta il peso di preoccupazioni importanti per famiglia, minori e scuola (si rimanda al link per un approfondimento Cos’è l’ADHD – (aidaiassociazione.com)).

Il focus della vignetta sopra descritta non vuole porre l’attenzione sulla gamma dei disturbi dell’età dello sviluppo (dei quali parleremo dedicandogli il giusto spazio e tempo), ma sulla prevenzione, sulla possibilità di scremare i vari Paolo che entrano nella stanza dello psicologo, con lo sguardo di chi deve essere giustiziato (diagnosticato?) da innocente.

Dove per innocenza si intende l’aver risposto, troppo diligentemente, alle aspettative di chi lo guarda con amore e si ritrova a pagarne il prezzo, subendo i rimproveri degli insegnanti, gli sguardi dei genitori, che da fieri diventano preoccupati e delusi…sentendosi via via sempre più sbagliati.

Datemi tempo” 

Non vi sono ad oggi ricerche a favore dell’alfabetizzazione anticipata, al contrario diversi studi, tra cui quello delle psicologhe Nancy Carlsson-Paige, Geralyn McLaughlin e Joan Almon, mettono in luce come i benefici di questa pratica, non siano duraturi, anzi si perdano entro 3-4 anni, al contrario evidenziano le esperte, come il non rispetto delle tappe di apprendimento, possa generare stati di ansia e disagi a livello sociale ed emotivo.

Come ricorda lo psicologo e biologo Peter Gray, professore presso il Boston College e autore del best seller in USA “Lasciateli giocare” (Einaudi), il gioco è il mezzo naturale per educare sé stessi, il modo in cui i bimbi fanno esercizio di quelle competenze necessarie per diventare adulti efficaci: andare d’accordo con gli altri, cooperare efficacemente, controllare i propri impulsi ed emozioni. Ideare, sognare, pensare. Compresa la creatività, base per acquisire ed imparare.

Anche l’AMEI-WAECE Asociacion Mundial de Educadores Infantiles, recentemente, ha spalleggiato con i suoi studi, la tesi di Gray, ritenendo addirittura dannoso per lo sviluppo cognitivo, una scolarizzazione precoce.

Rispettare i tempi di sviluppo dei bambini è fondamentale per costruire e tutelare una relazione positiva con l’immagine che avranno di sé stessi in qualsiasi ambito di vita.