La gioia: l’emozione di base piacevole

La gioia è una delle sei emozioni di base che vengono sperimentate da tutti gli esseri umani a prescindere dalla cultura, dall’età o dall’epoca. Tra queste è l’unica emozione piacevole.

I correlati fisiologici della gioia sono per certi versi simili a quelli della rabbia e della paura: battito cardiaco e ritmo respiratorio accelerati, una sensazione di calore sul viso (soprattutto sulle guance), fremito agli arti superiori. Paura o rabbia ci focalizzano su un solo elemento a cui reagire. La gioia, al contrario, fa vedere la foresta anziché l’albero: ci apre all’esplorazione, alle esperienze. Questo è stato fondamentale nell’evoluzione, ma lo è anche nei rapporti sociali: chi vive più di frequente emozioni positive ha relazioni più soddisfacenti e un maggior sostegno sociale, In più, costruisce risorse, competenze e sa individuare un maggior repertorio di soluzioni ai problemi, creando una spirale positiva di miglioramento di sé. (A. Meneghini)

Siamo gioiosi quando abbiamo soddisfatto un bisogno, abbiamo raggiunto un obiettivo o tutto sembra essere al posto giusto.

Queste sensazioni fisiche, comportamentali e cognitive (i pensieri) piano piano si spengono, lasciando nella memoria una traccia di positività, ma abbandonando più o meno lentamente il nostro corpo e la nostra mente.

Come tutte le emozioni la gioia è un fenomeno transitorio e non una perpetua condizione del “per sempre felici e contenti” delle fiabe. Considerandola quindi alla stregua delle altre emozioni, sarà più facile accettare la normale oscillazione dell’umore e tutto il ventaglio emotivo a nostra disposizione.

Concludendo, un eccesso di gioia potrebbe indicare la presenza di un cosiddetto “episodio maniacale” tipico, tra gli altri, del disturbo bipolare. Una completa assenza invece potrebbe indicare la presenza di un “episodio depressivo”.