L’Amore e il “patto di coppia”

Quando una coppia si forma definendosi tale, stipula un “patto” implicito che si compone di tre caratteristiche fondamentali: la condivisione reciproca di progetti, interessi ecc.; la relazione affettiva che l’uno si aspetta dall’altro e viceversa e i rispettivi ruoli e le regole che tratteggiano dall’interno la relazione stessa.
Tale patto deve inevitabilmente essere ridiscusso e riadattato attraverso i vari cambiamenti della vita della coppia e del singolo tendendo a quell’idea di amore “perfetto” che entrambi condividono in quanto ciò rende accettabile la conseguente riduzione della varietà del comportamento individuale per il mantenimento della coppia stessa.
Froma Waslh nel 1988 affermava: “le persone hanno bisogno di tre matrimoni: in giovinezza un amore romantico e appassionato; per allevare i figli un rapporto con responsabilità condivise; più tardi nella vita un rapporto con un compagno con forti capacità affettive e di accudimento reciproco”.
Quindi non sembrano servire nuovi partner ma una ridefinizione del patto relazionale attraverso le stagioni della vita della coppia e dei suoi cambiamenti che comporta parimenti il soddisfacimento di bisogni e necessità differenti.

Bibliografia: Jackson D. (1965) Regole familiari: Il qui pro quo coniugale. Tr It. in: Watzlawick, P, Weakland, J, La Prospettiva Relazionale. Astrolabio, Roma 1978.
Walsh, Anderson, Carol (1988) Chronics disorders and the Family. Haworth Press, NY.

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