
Love addiction…
La dipendenza affettiva o “love addiction” rappresenta una patologia relazionale in cui il soggetto dipendente arriva ad annullare e negare i propri bisogni in funzione del partner il quale diviene la fondamentale ragione di vita. Pur di scacciare l’angoscia della perdita il soggetto dipendente arriva a vivere come gratificante qualsiasi attenzione del partner anche se esse è gradevole o denigrante.
Il legame affettivo e solo quello diviene il bisogno irrinunciabile del dipendente e del suo esistere. Ciò è espresso in modo ossessivo e assoluto.
Tale condizione può di frequente degenerare in relazioni in cui il dipendente corre seri pericoli di incolumità fisica e/o di manipolazione psicologica ed emotiva.
Il soggetto dipendente sperimenta una perdita dell’Io tale in cui la “dose” rappresentata dalle attenzioni anche distorte del partner diviene l’elemento di un equilibrio psichico tanto precario quanto indispensabile.
Anthony Giddens descrive tale dipendenza come definita da tre elementi del vissuto del soggetto dipendente rispetto all’oggetto d’amore:
- L’ebbrezza o piacere connesso alla relazione amorosa, ovvero l’esaltazione dell’addicted rispetto alle reazioni di attenzione del partner ai propri comportamenti.
- La tolleranza, intesa come incapacità di tollerare l’assenza del partner e quindi la necessità di trascorrere maggior tempo con lui. La cosiddetta “dose” di sostanza in cui quest’ultima è rappresentata dal totalizzante bisogno della presenza dell’altro, in quanto il soggetto sembra incapace di interiorizzare una rappresentazione rassicurante dell’altro.
- La perdita di controllo e di contatto con la razionalità, che si può alternare a momenti di lucidità dove il soggetto dipendente può sperimentare sensi di colpa e/o di vergogna che spesso lo fanno ricadere nella dipendenza.
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